|
Un Pessimo Affare
17/09/2009 21:00:00
|
Nel 1871 un ricco mercante, avendo concluso ottimi affari commerciando con i paesi nordici, decise di aggiungere
una nuova nave alla sua flotta.
Chiamò il padrone di un importante cantiere navale e gli chiese di mandargli il mastro d'ascia per definire le
caratteristiche del vascello.
Il padrone del cantiere, per essere sicuro di non perdere l'importante contratto, invece del Mastro d'ascia,
troppo scrupoloso, mandò un uomo di fiducia, il suo contabile, con l'ordine di concludere l'accordo ad ogni costo.
Quando il mercante vide che l'uomo del cantiere era vestito troppo bene per essere un esperto di navi, decise
di approfittare della situazione per ottenere un prezzo migliore.
La nuova nave avrebbe dovuto essere un brigantino a palo di 450 tonnellate e il mercante richiese le migliori vele,
le sartie più resistenti e le decorazioni più lussuose.
L'accordo fu concluso con grandi sorrisi e calorose strette di mano: la nave sarebbe costata 110000 Lire,
il mercante avrebbe pagato il 25% come anticipo e il cantiere l'avrebbe consegnata entro un anno, oppure avrebbe
dovuto pagare una penale di 200 Lire per ogni giorno di ritardo.
Il mercante sapeva che una nave con quelle caratteristiche sarebbe dovuta costare molto di più, quindi pensava di
aver ottenuto un accordo estremamente vantaggioso.
Il contabile, a sua volta era felice per aver ottenuto il contratto e tornò lesto a comunicare la notizia al padrone
del cantiere il quale mostrò tutta la sua soddisfazione.
Il giorno successivo, il padrone del cantiere organizzò una riunione con il Mastro che avrebbe dovuto occuparsi della
costruzione e gli illustrò il progetto ed i termini del contratto.
Il Mastro in pochi minuti si rese conto che realizzare la costruzione con quei tempi ristretti e per quella cifra era
praticamente impossibile e ne spiegò i motivi al padrone cercando di fargli notare i rischi a cui sarebbero andati incontro.
Nonostante i suoi tentativi, il padrone disse al Mastro che ormai il contratto era stato firmato e la nave doveva
essere costruita nei tempi previsti. Il Mastro chiese allora, più uomini, ma il padrone disse che non era possibile;
il Mastro chiese attrezzature più efficienti, ma erano troppo costose; il Mastro chiese di eliminare dal progetto
le finiture di pregio, ma il padrone gli disse che poteva risparmiare soltanto sugli aspetti meno "appariscenti".
Il Mastro e la sua squadra fecero il massimo per portare a termine il progetto, ma per rispettare i tempi dovettero
eseguire in modo sbrigativo molte delle fasi di controllo e verifica e giunti all'ultimo mese, mancavano ancora alcuni
interventi allo scafo e le finiture di pregio.
Il padrone disse che il cliente si sarebbe accorto subito delle finiture incomplete così ordinò di tralasciare l'ultima
fase di impermeabilizzazione pensando che avrebbero potuto completarla durante il periodo di collaudo.
Gli operai dovettero usare materiali e attrezzi scadenti e furono costretti a sottoporsi a turni massacranti, ma riuscirono a consegnare
la nave il giorno stabilito e il padrone ricevette dal mercante la seconda rata, pari alla metà della somma pattuita.
Durante il periodo di collaudo, però, le magagne dovute al lavoro frettoloso vennero a galla mentre la nave rischiò
di andare a fondo.
Il brigantino venne riportato in cantiere; i Carpentieri dovettero smontare, riparare e rimontare alcune parti e dopo
due mesi il padrone la riconsegnò promettendo un forte sconto al mercante che pretendeva il pagamento della penale.
Passarono alcuni giorni e durante un breve viaggio di prova, la nave si trovò ad affrontare il mare in burrasca riportando
una quantità di danni assolutamente ingiustificabili all'albero maestro e alla chiglia per non parlare delle finiture
di pregio che perdevano letteralmente i pezzi.
Il mercante furioso pretese la restituzione della seconda rata in cambio del rottame reduce dalla tempesta e assicurò
che non avrebbe mai più fatto affari con il padrone del cantiere, ma aveva comunque perso l'anticipo, più di anno di
tempo e molti buoni affari.
Il padrone si ritrovò con un ammasso di legno difficile da rivendere o riutilizzare, e nessuno con cui prendersela perché
il Mastro e la sua squadra, stanchi di lavorare come bestie senza alcuna soddisfazione o riconoscimento per la loro competenza,
decisero di licenziarsi e andarono a lavorare presso un altro cantiere.
Alla fine il mercante capì che è meglio pagare il giusto prezzo per un lavoro di buona qualità, piuttosto che cercare di
ottenere sempre il prezzo più basso.
Il padrone del cantiere imparò a sue spese che l'esperienza e la competenza non hanno prezzo e vanno tenute nella massima
considerazione, ma soprattutto che ottenere un contratto che non si può onorare è sempre un pessimo affare.
Aneddoto alternativo:
Prova ad eseguire le seguenti sostituzioni:
- "Brigantino" con "Ship Manager 1.0"
- "Cantiere Navale" con "Software House"
- "Carpentieri" con "Sviluppatori"
- "Mare in Burrasca" con "Utilizzo in produzione"
- ... ;-)
Tutti i Testi